La rottura del legamento crociato anteriore rappresenta uno dei più comuni infortuni tra gli sportivi; ne consegue direttamente che i fisioterapisti e i preparatori atletici, implicati in prima persona nella gestione post chirurgica del paziente, si trovino molto spesso a trattare e lavorare con lo stesso all’interno del proprio ambulatorio, in palestra o nelle situazioni di “campo”, in seguito a ricostruzione legamentosa ma senza conoscerne la storia chirurgica nei dettagli.
L’atto chirurgico di ricostruzione, normalmente eseguito da uno specialista di traumatologia sportiva e chirurgia del ginocchio, non è per nulla banale e, benché altamente standardizzato, esistono differenti tecniche che creeranno un decorso riabilitativo differente a seconda della scelta del chirurgo oltre che dalla risposta soggettiva del paziente.
La qualità della chirurgia ha raggiunto elevati standard, le tecniche chirurgiche sono all’avanguardia e le tecnologie a disposizione dei chirurghi sono di ultima generazione, ma le rotture non sono tutte uguali ed è assolutamente necessario – per chi si occupa del “return to play” – conoscere tutti gli aspetti che hanno toccato la fase chirurgica di ricostruzione legamentosa.
Le domande alle quali occorre dare risposta sono innumerevoli:
La lesione legamentosa è stata trattata in associazione a rottura di menisco e/o danno cartilagineo oppure “stand alone”?
Quale tecnica chirurgica di ricostruzione è stata eseguita?
La ricostruzione è avvenuta mediante prelievo di tendine autologo, da cadavere oppure sintetico?
Nel caso fosse stato prelevato dal paziente stesso è stato utilizzato il tendine rotuleo o il semitendinoso e gracile?
Questi sono alcuni degli aspetti da capire in relazione all’intervento subito dal paziente e occorre entrare nell’ottica di conoscere le motivazioni delle scelte che hanno mosso il chirurgo in un determinato intervento piuttosto che optare per un altro. Risulta quindi fondamentale per chi si occupa di riabilitazione motoria vedere e comprendere, mediante relive surgery dedicate, i delicati passaggi ai quali è sottoposto il paziente durante la ricostruzione legamentosa. Sono inoltre necessarie le spiegazioni del chirurgo in relazione a tutti gli aspetti della ricostruzione: lo scambio di informazioni che ne consegue arricchisce il bagaglio del terapista e crea maggiore consapevolezza durante le fasi riabilitative.
Molto spesso ci si concentra unicamente (o quasi) nel gestire il neo-legamento, dimenticando o dando poca importanza a ciò che è stato tolto, e di conseguenza agli effetti della rimozione dei tendini utilizzati per la ricostruzione dell’anatomia articolare, che non sarà più fisiologica benché rispetterà tutti i canoni di meccanica articolare.
Tutti questi aspetti, assieme a relive surgery e confronto tra professionisti con il Prof. Ezio Adriani (eccellenza nella chirurgia del ginocchio) verranno trattati durante il corso “LCA: dalla chirurgia al return to play” in programma l’11 Febbraio 2023. I posti sono limitati, compila il form per essere ricontattato e saperne di più!